La pace di Sosua

Persino i pettirossi battono sugli alberi che svettano in giardino, il frusciare delle palme che accarezzano il cielo, la dolcezza della strada che con le sue curve fa da stelo dall’alto della sua collina, permettendoci di vedere l’oceano che rumoreggia silenzioso nella sua profondità.

Questa porta, attrice insindacabile di queste giornate calme respirando la vita, questa porta che si apre sull’infinito mi ha rapita. Peccato sarebbe non descriverne le immagini che godono i nostri sensi aprendola. Non so disegnare, per questo posso solo spiegare o fotografare.

L’alba, attraverso questa porta, e’ come il sorseggiare una tazza di te’ alla menta, seduta sull’altalena in terrazza, con i miei nonni, guardando l’immenso paradiso che ci divide, la stessa calma pacifica, con la presenza di amore e leggiadra sinfonia, del rumore del vento, del colore rosato, che dipinge il quadro che non ho disegnato.

E’ pomeriggio, la vita scorre tranquilla, l’ora del caffè profuma la casa, già invasa dal profumo del verde dell’erba appena tagliata, quel profumo di pulito, di campagna, di serenità, che pervade lo spirito, che aiuta a tornare indietro nel tempo, quel meraviglioso tempo in cui, noi bambine e voi genitori cercavate di insegnarci la vita attraverso le vostre.

Poi il tramonto, rosso, arancione, il rosa scuro, questi colori intensi che, gradualmente penetrano dentro, lasciando la scia attraversare questa porta, come una coda di cometa che arriva fino a me.

Sosua, dolce, talmente tranquilla, sinfonia di tempi che allegramente passano e scorrono rapidi, Sosua, cosi anomala la vita qui, cosi’ lontana dai rumori cittadini, dalla velocità cittadina, dallo stress, cosi diversa dalla comune vita di tutti noi, comuni mortali.

Sosua, che ci racconta storie di ogni tipo, di gente che arriva e di gente che va, di gente, che cerca e poi trova, di gente che, non sa che cercare, ma legge ciò che pensa di volere nelle storie di altri, di persone e famiglie desiderose di pace e serenità, Sosua che a volte tutto ciò dà.

Questo paesino di mare, Sosua, le sue baie, la sua spiaggia, che dolcemente ti rapisce con ritmi e profumi avvolgenti, la sua gente, Sosua che gioca a domino lungo la spiaggia, Sosua che balla i suoi balli sensuali a ritmo di movimenti che smuoverebbero l’animo di chiunque, Sosua che sa far star bene, che sa far piangere di felicita’e che spesso ti fa dire “ toccami fammi capire se sono viva o sto sognando!”.

Sosua, dolce suono che ormai ho dentro, semmai dovessi dirti ciao, sara’ per rivederti presto ed ancora.

La porta è li, aperta, posso vedere, toccare, il tappeto ombrato verde chiaro a volte scuro del giardino che mi chiama, il vento che muove l’erba facendola ondeggiare, ascoltare le rane, le cicale ed i grilli, il cinguettio degli uccellini, oh.. se solo potessi metterli in queste righe, adoro correre scalza in questo giardino, ascoltarne i silenzi, coricarmi a pancia all’aria, alzando i piedi al cielo come per camminare al contrario, accarezzando così le palme, gli alberi, le piante i fiori, adoro, stare cosi’!!!

E se ci sono momenti in cui qualcosa mi sfugge o mi manca, basta che apro quella porta e li’,trovo la risposta, trovo quel che mi serve.

Patrizia Delucchi