La storia d’amore tra Didone ed Enea

Lei morirà “infiammata” d’amore, lui si lascerà sconvolgere dalla passione, ma ad orologeria. Le sopravviverà. E pure felice.  E’ la storia di Enea e Didone.

Protetto da Poseidone, il quale gli aveva predetto che avrebbe perpetuato la stirpe dei troiani, Enea riesce a salvarsi dalla città di Troia, distrutta dopo dieci anni di assedio dai greci. La sua terra è in fiamme, ma egli non è in pericolo e porta con sé al riparo da morti e tristezza, il padre Anchise e il figlio Ascanio.

Nel suo lungo peregrinare, arriva sulle coste africane, dove conosce Didone, regina di Cartagine. La donna, giovane e vedova, sola, perché aveva rifiutato tanti pretendenti, si innamora del figlio di Venere. Subito lo invita a fermarsi alla sua reggia , dopo una battuta di caccia. Complice un temporale che li costringe a cercare rifugio in una caverna, la donna si unisce a lui in un vincolo d’amore che pensa eterno.

Ormai persa d’amore per Enea, Didone non fa altro che compromettersi e non pensare più al suo onore. Ai suoi compiti di regina. La passione le fa dimenticare le inevitabili conseguenze del legame non più tanto segreto.

Anche Enea brucia d’amore e dimentica la sua missione, sino a quando Giove manda Mercurio a ricordargliela. Il figlio di Venere torna in sé, riacquista controllo e allontana da sé l’amante. Si imbarcherà, senza avvisare Didone. Didone intuisce il tradimento e lo affronta. Ma l’uomo resiste alle imprecazioni della regina disperata e ormai distrutta dal dolore. Freddo Enea lascia Cartagine.

Subito dopo Didone dà ordine di mettere insieme tutto quello che il suo ex amante ha lasciato sul letto nuziale e di darlo alle fiamme. La povera donna, sedotta e delusa, aveva sempre pensato che l’amore fosse la vita. Per questo non regge al dolore. Brucerà nella pira con ogni ricordo di Enea.

L’eroe troiano,  uscito illeso dalla passione troppo avvolgente, invece, sbarcherà sulle coste del Lazio, dove il re Latino, gli prometterà in sposa sua figlia Lavinia, peraltro già promessa a Turno, re dei Rutuli. Cugino dalla parte materna.